sabato 12 luglio 2008

Lodo Schif…Alfano

Approvato in Parlamento il “Lodo Alfano” che garantisce l’immunità alle quattro cariche più alte dello Stato: premier, presidente della Repubblica e presidenti di Camera e Senato. Dei quattro l’unico a trarre benefici immediati è (ma guarda la combinazione) Silvio Berlusconi, al quale sarà bloccato il processo Mills. La pseudo-opposizione del PD di Veltroni è riuscita solamente a negare al presidente del Consiglio, una volta eletto capo dello Stato di godere di nuovo della sospensione, anche se assumesse la nuova carica nella stessa legislatura. E questa il PD la considera una vittoria. Ma è sicuro che conoscano il significato di vittoria? No perché, se si pensa che Veltroni parlava di vittoria anche dopo le elezioni, qualche dubbio viene.
Fabrizio Cicchitto capogruppo del Pdl è intervenuto dicendo:"C'é stato un scambio, dal decreto sulla sicurezza è stata tolta la norma blocca-processi: non vedo dove sia lo scandalo". Lo scandalo sta nel fatto che o la blocca processi o il lodo, l’obbiettivo è uno solo: fermare a tutti costi il processo Mills di Berlusconi. Anzi per dirla tutta, tra le due era meglio la ‘blocca processi’ dato che il “Lodo Alfano” garantisce, salvo improbabili imprevisti, l’immunità al premier per i prossimi CINQUE anni. Cicchitto continua: “Da oggi prendiamo il toro per le corna, per liberare la politica italiana dall'uso politico della giustizia". Il fine giustifica i mezzi: per liberare la politica italiana dalla Giustizia, prendono il toro per le corna…ma anche gli italiani per il culo.
Più che soddisfatto il ministro della Giustizia Angelino Alfano: "Sono contento per l'approvazione della norma, crediamo di aver fatto un buon lavoro", ha commentato a caldo. Il testo, ha aggiunto, "risponde alle esigenze del Paese”. E vediamole queste risposte alle esigenze del Paese contenute nel testo:
SOSPENSIONE - Sono sospesi, per tutta la durata della carica, i processi penali nei confronti del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e dei presidenti di Camera e Senato.
Risponde all’esigenza del Paese di farla franca.
NON REITERABILITA' - La sospensione del processo non è reiterabile. Ciò vuol dire che una stessa persona non può goderne se, cessata una carica, ne assume un'altra. Il testo del lodo prevede espressamente una sola eccezione, quella del capo del governo che venga nominato di nuovo nella stessa legislatura. Ma l'opposizione sostiene che la norma non è abbastanza chiara da escludere ogni altra possibilità.
Risponde all’ esigenza del Paese di non far sembrare il Governo troppo incostituzionale.
RIPRESA PROCESSO IN CASO DI NUOVA CARICA - L'emendamento del Pd, che la maggioranza ha accolto, prevede in maniera esplicita che uno dei quattro vertici dello Stato non possa cambiare carica o funzione, nella stessa legislatura, senza che si riprenda il processo nei suoi confronti. Si eliminerebbe così ogni possibile dubbio: il presidente del Consiglio se eletto capo dello Stato non potrebbe godere di nuovo della sospensione, neanche se assumesse la nuova carica nella stessa legislatura.
Risponde all’ esigenza del Paese di far sembrare che l’opposizione conti qualcosa.
RINUNCIABILITA' - Per tutelare il proprio diritto a difendersi in giudizio, chi ricopre l'Alta carica può comunque rinunciare "in ogni momento" alla sospensione.
Risponde all’ esigenza del Paese di farsi bello una volta che si ha la sicurezza di non esser più condannabile.
NON DECORRE PRESCRIZIONE - Quando il processo si blocca, viene sospesa anche la prescrizione. Il giudice può in ogni caso assumere le prove non rinviabili.
Risponde all’ esigenza del Paese di far credere che non si andrà a modificare l’iter del processo, anche se si avranno 5 anni di tempo per modificarlo. (per es. tramite leggi fatte apposta).
TUTELA DELLE ALTRE PARTI - Accogliendo una delle indicazioni della Corte Costituzionale, che nel 2004 aveva bocciato l'allora 'lodo Schifani', il nuovo ddl prevede che l'altra parte possa sempre trasferire il processo in sede civile, dove la sua causa gode di una priorità.
Risponde all’ esigenza del Paese di far credere alle altre parti di non avere svantaggi.
ENTRATA IN VIGORE - Il lodo entra in vigore e quindi i processi alle Alte cariche vengono sospesi, dal giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Non dovranno, dunque, decorrere i 15 giorni previsti di solito per le leggi ordinarie.
Risponde all’ esigenza del Paese di avere un processo alle porte e di fermarlo al più presto.

Se non vi sono chiare le spiegazioni delle risposte in rosso, provate a sostituire le parole “del Paese” con “di Berlusconi” e tutto si capirà meglio.

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